Scheda Tecnica
Comune: Fluminimaggiore
Regione: Fluminese
Estrazioni minerali principali: piombo e zinco
Altimetria media: 600 metri
Proprietà: pubblica
Origine del nome: deriva dalla presenza di banchi sabbiosi
Itinerario: Arenas è raggiungibile dall’abitato di Domusnovas, si prende la strada asfaltata che conduce alla miniera di San Giovanni, che dista circa 4 km dal paese. Superato il bacino si prosegue per 10 km circa e si arriva alle cave e al villaggio di Arenas.
È raggiungibile anche passando attraverso la frazione di San Benedetto, vicino a Iglesias.
Si percorrono poi 10 km circa di strada sterrata che portano ad un incrocio, si prosegue dritti per altri 6 km circa e si raggiunge la miniera di Arenas.
Il villaggio minerario:
l’intera valle ha un elevato valore naturalistico.
Il villaggio di Arenas si presenta davvero interessante e raggiunge il primato maggiore per il numero e l’estensione degli scavi.
Il centro minerario si colloca vicino al rilievo granitico di Punta Tinì, dove si trova un vasto impianto che ospita una potente centrale per la produzione dell’energia elettrica, realizzato subito dopo la seconda guerra mondiale si presenta ora in cattive condizioni. Si trovano poi gli uffici, il laboratorio chimico e altri edifici minori. Nascoste dalla fitta vegetazione, si possono ammirare le vecchie abitazioni dei minatori, in passato dovevano essere almeno quindici edifici. Secondo il piano urbanistico vi era anche una piccola chiesetta situata al centro dell’abitato, risalente allo stesso periodo della laveria.
Percorso storico della miniera:
la miniera di Arenas fu scoperta dall’inglese George Henfrey e nel 1881 ne fu dichiarato il ritrovamento.
I lavori si svilupparono da subito su un giacimento di piombo, che si trovava molto vicino alla superficie e che prese il nome di San Carlo. Col passare del tempo verso queste miniere si perse interesse, infatti, tante volte furono bloccati i lavori.
Solo con l’ingresso di alcuni capitalisti nella Pertusola la situazione migliorò. Si costruì un nuovo pozzo, denominato Lheraud, una nuova laveria, denominata Genna Carru che ogni giorno trattava tantissimo minerale, abitazioni per i minatori e diverse officine ben munite.
La crisi della seconda guerra mondiale fu superata grazie all’inserimento nel settore produttivo del cantiere di Cuccuru Tiny.
Dopo gli anni Quaranta ci fu una svolta decisiva, con l’introduzione di nuove macchine e di nuovi strumenti più efficienti per il lavoro estrattivo. Sotto questi potenti mezzi si producevano scavi sempre più ampi e profondi e pian piano la collina spariva. Arenas e Tiny, che apparteneva alla Società Monteponi, furono poi unite.
Intorno agli anni Cinquanta ci fu un problema nel trattamento dei minerali che portò poi, nel 1963, a concludere i rapporti con Monteponi. Successivamente questo fatto portò alla chiusura della miniera di Tiny.
Nel novembre del 1969 Arenas passò nelle mani della Piombo Zincifera Sarda.
Nel 1982 ci fu un ulteriore passaggio della miniera che finì sotto la Samim. Nello stesso anno furono chiusi gli impianti e gli uffici e abbandonato il villaggio minerario.
Nella zona è sceso il silenzio, restano le enormi e profonde voragini, spettacolari e allo stesso tempo pericolose. Valorizzando il villaggio abbandonato e i vecchi edifici si potrebbe pensare al valore turismo di questo luogo, considerando anche che la zona è veramente bella e affascinante, offre magnifici scenari ed è circondata da una fitta macchia mediterranea
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