Comune di Fluminimaggiore |
Il paese di Fluminimaggiore sorge su un territorio isolato a 63 m s.l.m., conta 3.227 abitanti distribuiti su 108,21 kmq e comprende 3 frazioni: Arenas, Portixeddu e S. Angelo.
Le testimonianze più antiche della presenza umana nel territorio risalgono al periodo Neolitico Antico: dapprima i pochi abitanti del luogo vivevano nelle numerose grotte e nei ripari naturali, poi vennero costruiti villaggi di capanne protetti da recinti megalitici e da costruzioni di difesa, mentre le grotte divennero luoghi di culto.
In questo territorio troviamo un'importantissima attestazione fenicio-punico-romanica, costituita dal tempio di Antas, che resta attualmente il centro archeologico più significativo. Sull’epistilio del monumento si legge la dedica del tempio: TEMP (lum) (SA) RDI PATRIS BAB (ai), cioè tempio del Sardus Pater Babai, che era una divinità sardo-romana derivata da quella punica Sir Addir Babai.
Con il collasso dell’impero romano cadde anche l’attività mineraria, che rimase a livelli modesti anche in epoca bizantina e giudicale, quando si diffusero sul territorio piccoli villaggi ad economia agro-pastorale. Nel 1206 il territorio di Fluminimaggiore venne spezzato in 2 parti, e così rimase per oltre 6 secoli: quella meridionale venne annessa all’Iglesiente, mentre quella settentrionale subì l’influsso del Giudicato di Arborea. Successivamente, nel 1421, il territorio venne dato in feudo al Nobile Gessa di Iglesias dal re Alfonso d’Aragona e Fluminimaggiore fù feudo di Iglesias per oltre 300 anni.
Il fluminese offre ambienti unici per la bellezza paesaggistica ma, come già accennato, anche interessanti zone di interesse archeologico e scientifico: molto importante è la grotta Su Mannau, un ampio complesso carsico lungo 7 km al cui interno scorre un corso d'acqua. Probabilmente nell'antichità questa cavità era dedicata al culto delle acque, poichè al suo interno, oltre alle bellissime gallerie, pozzi e sale, sono state ritrovate numerose lucerne votive.
La manifestazione religiosa più importante è quella in onore di S. Antonio da Padova, che si festeggia intorno al 15 giugno e prevede una processione in costume; molto interessante anche la sagra dell’Assunta che si festeggia a Ferragosto, col corteo in abito di gala e numerose attrattive popolari. Singolare la festa in apertura del Carnevale, dove si creano giganteschi falò, uno per ogni rione del paese.
Attualmente le risorse principali del territorio sono rappresentate dall’agricoltura e dal turismo, che conquista i vacanzieri anche grazie agli aspetti legati alla gastronomia, con piatti tipici, selvaggina, funghi, miele e formaggi.
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