Percorso Storico Minerario: Il Periodo antico |
Nei tempi più remoti i minatori cercavano pietre tenere e facilmente lavorabili, che trasformavano in piccoli oggetti ornamentali o pietre più dure e resistenti che, sapientemente modellate, divenivano punte per frecce.
In Sardegna sono state rinvenute numerose località dove si estraeva e si lavorava l’ossidiana, un materiale vetroso tipico delle zone vulcaniche che permise all’isola di affacciarsi verso importanti rotte commerciali sin dal Neolitico. Alla scoperta della pietra seguì quella dei metalli e ai commerci si sostituirono le invasioni e le guerre.
Durante il Periodo Nuragico fiorì l’attività metallurgica, sono stati, infatti, rinvenuti numerosi oggetti in metallo, soprattutto piccole statuette votive, i celebri bronzetti, oggetti per la casa, come vasi e utensili e gli strumenti per il lavoro dei contadini e degli artigiani. Nasce in questo periodo l’importante lavorazione delle leghe di bronzo.
Con l’arrivo dei Fenici nell’isola fu perfezionata la tecnica della lavorazione e furono ricavati metalli più resistenti come il ferro, e più preziosi come l’argento.
Sotto la dominazione romana ebbe inizio la vera attività estrattiva dell’isola, sono stati, infatti, rinvenuti numerosi scavi risalenti a questo periodo e il nome di una località, Metalla, strettamente legata allo sfruttamento del sottosuolo. La località mineraria che sembra riconducibile a Metalla è Grugua, vicino a Sant’Angelo, nella strada statale 126, che collega Iglesias con Fluminimaggiore dove, tra la fitta vegetazione si intravedono la galleria Su Presoni, denominata così perché un tempo vi lavoravano numerosi schiavi, e diverse costruzioni di origine romana.
I romani erano interessati soprattutto al piombo e all’argento di cui la Sardegna era unagran fornitrice, con la caduta dell’impero romano d’occidente però seguì un lungo periodo d’isolamento per l’isola cosicché l’attività mineraria subì un forte arresto.
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