Percorso Storico Minerario: Età Moderna |
Con l’arrivo degli spagnoli nell’isola però le miniere del Sulcis Iglesiente ridussero notevolmente la loro produzione, alcune furono addirittura abbandonate. La mancanza di finanziamenti esterni e la scoperta dell’America contribuirono il calo dell’attività estrattiva sarda sino alla fine del XVI secolo.
Nel XVII secolo si verificò una notevole ripresa anche grazie all’arrivo dei piemontesi, che portarono nell’isola la volontà, l’energia, la forza e la carica giusta per riprendere a pieno ritmo l’attività mineraria.
Non lontano da Iglesias venne costruita una fonderia, che ricavava soprattutto piombo e argento. Nonostante le tante difficoltà, l’attività raggiunse un buon livello produttivo.
Durante la dominazione Sabauda emerse la personalità dell’ingegner Mameli, che operò nelle miniere di Monteponi a Iglesias, cercò di migliorare i lavori interni con la realizzazione di un piano inclinato, fece costruire abitazioni per gli operai. Il suo operato è stato importante soprattutto dal punto di vista amministrativo e giuridico, tracciò diverse linee guida per quanto riguarda la legislazione con un nuovo regolamento per l’attività estrattiva con distinzione della proprietà del suolo e del sottosuolo, quest’ultimo rimaneva di proprietà statale.
Le nuove condizioni giuridiche portarono alla formazione di gruppi capitalisti che favorirono il grande sviluppo minerario dell’800 durato per oltre un secolo.
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