Portoscuso, ridente cittadina sul mare, sorge nella costa sud-occidentale della Sardegna. Conta 5.586 abitanti sparsi su un territorio di 39 kmq e si trova a 13 m s.l.m. Comprende 3 vicine frazioni: Portovesme, Bascu Teula e Paringianu. La costa si estende per 8 km ed è ricca di insenature e spiagge, la più grande è quella di Porto Paglietto. Il nome del paese vuol dire porto nascosto o riparato.
Di recente sono stati rinvenuti alcuni scheletri, frammenti di metallo e monete che risalirebbero al periodo nuragico. La sua origine però risale al 1554 grazie alla pesca del tonno e del corallo. Il marchese Pasqua, proprietario della tonnara, edificò nel territorio la chiesa parrocchiale. Il villaggio era molto popolato, soprattutto d’estate. Divenne comune autonomo solo nel 1853. Si avviò allo sfruttamento del porto, che divenne centro propulsore dell’esportazione dei minerali ricavati dallo sfruttamento delle vicine miniere. Negli anni successivi ci furono sempre più collegamenti tra Portoscuso e gli altri centri vicini anche grazie alla costruzione della rete ferroviaria, smantellata soltanto di recente. Nel 1914 fu istituita la prima centrale termoelettrica a carbone col nome di Società Elettrica Sarda. Nel 1926 tale società fu ceduta alla Società Monteponi. Nel 1938 Portoscuso venne incorporato al vicino comune di Carbonia. Successivamente ci fu un importante aumento della popolazione. Soltanto il 19 settembre 1945 Portoscuso tornò comune autonomo. All’epoca si contavano 2.139 abitanti. Le più antiche costruzioni del paese sono la Torre, eretta durante la dominazione spagnola per difendere il territorio dalle scorrerie dei saraceni e l’Arsenale Su Pranu.
Importante manifestazione è: La sagra del riccio, che si festeggia a marzo e prevede degustazione di freschissimi ricci e di piatti tipici locali. Molto toccanti le celebrazioni in onore della settimana santa con singolare rappresentazione della via Crucis, arricchita dai canti religiosi. La festa patronale di S. Maria d’Itria, che si celebra il martedì di Pentecoste, 51 giorni dopo la Pasqua. Prevede la processione di numerose barche a mare e la partecipazione di gruppi folk. La sagra del tonno, che si festeggiail 13 giugno, con la degustazione del pesce cucinato secondo l’antica tradizione. Il 14 agosto arrostitori locali preparano grigliate miste di pesce freschissimo.
La gastronomia locale offre squisite specialità a base di pesce. Ottimo soprattutto il tonno, cucinato e preparato in mille modi secondo antiche tradizioni secolari.
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