Si trova nella piana del Cixerri, tra i centri del basso Campidano, a 119 m s.l.m. Conta 1.532 abitanti su una superficie di 20 kmq.
Le sue origini risalgono al periodo nuragico. Sono stati ritrovati infatti nel territorio alcuni nuraghi. Risalgono all’epoca romana le fondamenta di alcuni edifici, monete di bronzo e oggetti di terracotta rinvenuti nei pressi del centro abitato. Il nome originario del paese fu Villa di Prato.
Nel Medioevo Musei faceva parte del Giudicato di Cagliari, nella curatoria del Sigerro. Dopo la sua divisione divenne possesso feudale del Conte Ugolino della Gherardesca. Con l’invasione degli Aragonesi il paese passò ai Donoratico. Dopo varie e alterne vicende presero possesso del paese i padri Gesuiti, intorno al 1550. Con loro Musei acquista storia e splendore. Successivamente a causa di pestilenze, epidemie, carestie e migrazioni verso i vicini centri minerari il paese si spopolò. Solo nei primi anni del ‘600, quando i Gesuiti costruiscono la chiesa e il convento, il paese comincia a ripopolarsi. La chiesa, in stile tardo-barocco, dotata di pregevoli arredi sacri, fu dedicata a S. Ignazio di Loyola, Santo fondatore della Compagnia di Gesù. Molti attribuiscono ai Gesuiti l’attuale nome del paese. Musei sarebbe la lettura al rovescio del termine ‘Iesum’. In seguito alla soppressione della Compagni di Gesù (1773), il feudo fu ceduto al Marchese di Villacidro e Palmas che lo tenne in possesso sino al 1839.
Sin dalle origini, e ancora oggi, le attività principali del paese si sono rivolte all’agricoltura e alla pastorizia.
La manifestazione religiosa più importante è la sagra popolare in onore al patrono S. Ignazio di Loyola, che si celebra intorno al 31 luglio e ogni anno prevede numerose attrazioni anche per i paesi vicini. Si organizzano infatti manifestazioni religiose, musicali e sportive.
È molto bello il costume tradizionale di Musei.
La cucina locale offre specialità tipiche della tradizione meridionale dell’isola.
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