Santa Maria di Tratalias è una bella chiesa romanico-pisana con influssi francesi e richiami al gotico. Ricorda, come impostazione architettonica e nei dettagli decorativi, San Pietro di Sorres a Brutta.
La Chiesa, con facciata orientata ad ovest-sudovest, è stata costruita nel 1213, come cita un’epigrafe murata all’interno dell’abside, sotto i desideri del presule Mariano Sardo.
È costruita interamente in arenaria trachitica chiara e misura 12 metri per 26 per 2, compresa l’abside semicircolare.
È caratterizzata da una pianta basilicale a 3 navate, divise da cinque grossi pilastri ottagonali che reggono sei arcate. La parte presbiterale è rialzata d’alcuni gradini rispetto al resto della chiesa.
All’interno, a sinistra del portale, si trova un’altra epigrafe su marmo bianco, ricordo di un pulpito in marmo presente nella chiesa sino alla seconda metà del ‘600. L’epigrafe ricorda che nel 1282 il maestro Guantino Cavallino di Stampace lo costruì sotto i desideri del vescovo di Sulcis, Murdasco dei Sismondi di Pisa.
La copertura è a travi a vista che poggiano su mensole, in tempi più recenti il tetto è stato ricoperto da tegole.
La facciata, semplice ma elegante nella sua sobrietà, è incorniciata da due paraste laterali e si sviluppa in senso orizzontale. Al centro di essa, tra due lesene, si apre il portale architravato con arco di scarico a tutto sesto, rilevato da una ghiera, con stipiti lisci, dalle basi modanate e due capitelli diversi scolpiti con foglie d’acqua. Corre poi una fascia di archetti pensili su peducci. La parte alta della facciata presenta un bel rosone centrale con ghiera, decorata con foglie d'acqua e luce lobata, ed è conclusa da un timpano in cui si trova un'insolita scala a sbalzo, unica nel suo genere in tutta la Sardegna.
L’abside è caratterizzata da monofore strombate. Sopra si apre una bella bifora che richiama al gotico.
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